METEOCLARI SU JESOLO JOURNAL PARLA DI ISOLA DI CALORE
L’isola di calore
Avete mai sentito parlare delle “isole di calore”? In estate soprattutto nelle grandi città, si crea una sorta di cappa causata da molteplici fattori quali la cementificazione, l’asfalto, l’emissione di gas, gli impianti industriali e non ultimi quelli di aria condizionata. Un mix letale che provoca un surriscaldamento urbano, avvertito soprattutto dopo il tramonto ed in condizioni climatiche particolari (in assenza di vento). Sappiamo tutti che durante la notte c’è il fenomeno dell’escursione termica, al contrario di ciò che accade di giorno con l’irraggiamento e, proprio in quel momento che tutto il calore assorbito dall’asfalto e dal cemento viene rigettato nell’aria che ci circonda. I palazzi e le costruzioni in genere poi impediscono anche il ricambio dell’aria,basti pensare che generalmente, l’effetto isola di calore può creare condizioni che portano a rilevare temperature mediamente superiori tra gli 0,5 e i 3 °C rispetto alle campagne limitrofe. Oltretutto, le temperature delle grandi città italiane sono aumentate tra gli 1,8 e i 3,7 °C rispetto alle medie del secolo scorso. Il rimedio c’è e si chiama “verde urbano”. Piantare alberi, aumentando gli spazi verdi eviterebbe la formazione di quelle sacche di calore stagnanti contribuendo altresì a migliorare la qualità dell’aria. Inoltre l’utilizzo di colorazioni chiare per gli edifici e dei tetti delle abitazioni aumenterebbe i fattori di riflettanza diurna, un po’ come accade alle città del sud Italia, esempio su tutti Ostuni per l’appunto chiamata “città bianca”. Tutto sommato basterebbe prendersi un po’ più cura dell’ambiente in modo da non avere nelle nostre città “l’isola che non c’è”.